
Le scolopendre sono invertebrati appartenenti alla classe Chilopoda e all’ordine Scolopendromorpha. Si tratta di predatori estremamente adattabili, noti per la loro velocità, il veleno e, in alcune specie, per le dimensioni impressionanti che possono raggiungere. Il genere Scolopendra comprende circa 85 specie e sottospecie, distribuite in una vasta gamma di habitat, che spaziano dalle foreste tropicali ai deserti, fino ad ambienti temperati. Ogni specie presenta caratteristiche uniche che influenzano le sue esigenze ambientali e comportamentali, rendendo fondamentale un’adeguata conoscenza della biologia e della tassonomia prima di intraprendere il loro allevamento.
Un tratto distintivo delle scolopendre è la presenza di forcipuli, appendici velenifere modificate situate sul primo segmento corporeo. Questi strumenti sono fondamentali per catturare e immobilizzare le prede, dimostrando l’elevata specializzazione evolutiva di questi predatori.

Spingendoci verso ambienti più esotici, troviamo Scolopendra dehaani, una delle specie asiatiche più affascinanti e studiate. Questa scolopendra è originaria del sud-est asiatico, con una distribuzione che si estende attraverso Thailandia, Vietnam, Myanmar e altri paesi dell’area, ma è presente anche in India, Giappone e Hong Kong. Il suo habitat naturale è il sottobosco delle foreste tropicali, ambienti caratterizzati da alti livelli di umidità, temperature elevate e abbondanza di prede. Queste condizioni rappresentano il contesto ideale per il suo stile di vita, basato sulla predazione attiva e sull’adattamento a microhabitat umidi e ricchi di ripari.
Un elemento distintivo di S. dehaani è la presenza di varianti cromatiche ben definite, come la “yellow leg” e la “red leg”, che la rendono particolarmente apprezzata nel mercato terraristico. Queste varianti non solo aggiungono un valore estetico, ma riflettono anche la capacità della specie di adattarsi a specifiche nicchie ecologiche. Questo aspetto rende S. dehaani un oggetto di studio interessante per comprendere le dinamiche evolutive legate alla selezione ambientale.
La pericolosità delle scolopendre: mito e realtà
Un aspetto cruciale da considerare quando si parla di scolopendre è la loro pericolosità per l’uomo. Sebbene il veleno di molte specie, incluso quello di S. dehaani e S. cingulata, non sia generalmente letale, può causare sintomi dolorosi e significativi effetti locali, come gonfiore, arrossamento e, in alcuni casi, necrosi. In soggetti sensibili o in caso di morsi particolarmente profondi, possono verificarsi anche effetti sistemici, come febbre, malessere generale e tachicardia.
È importante sottolineare che, nonostante il loro aspetto minaccioso e il loro temperamento spesso aggressivo, le scolopendre non attaccano senza motivo. La maggior parte degli esemplari preferisce evitare il confronto diretto e fuggire piuttosto che attaccare, riservando l’uso del veleno principalmente per la caccia o l’autodifesa estrema.
Adesso che abbiamo inquadrato l’argomento possiamo dedicarci nello specifico a tutti gli aspetti fondamentali nel loro allevamento, ma anche curiosità e informazioni apprese dopo anni di allevamento.